DOSSIER

 
 
 
Speciale 65ª mostra internazionale d'arte cinematografica
 
HOME DEL DOSSIER

La cronaca

Le recensioni
Le interviste
I film

VENEZIA / La nouvelle vague slovena fa i conti con l'ex Jugoslavia

di Boris Sollazzo

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
29 agosto 2008


Jan Cvitkovic, Damjan Kozole, Vinko Möderndorfer li conoscono in pochi. E se non fosse per Venezia, che al cinema periferico e alle piccole realtà è interessatissima, sarebbero ingiustamente degli sconosciuti anche per gli addetti ai lavori. E invece sono solo alcuni dei migliori rappresentanti della nouvelle vague slovena.
Pokrajna št.2 (Landscape n°2) è la nuova opera di Möderndorfer, già presente in laguna con il suo bellissimo esordio Predmestje. Scrittore e regista cinquantenne, ha uno stile inconfondibile e coraggioso, frutto di un humus culturale che nella piccola e giovane repubblica della Slovenia (indipendente dal 25 giugno 1991) si muove tra università, ricerca e un atipico ambiente artistico.
E questo film selezionato dalle Giornate degli autori conferma e rilancia la tendenza. Vinko racconta la storia – sorprendentemente vicina a quella dei Coen – di due ladruncoli, Sergej e Polde (Marko Mandic e Janez Hocevar) che rubano a un ex generale di Tito un documento fondamentale per la storia slovena, per gli omicidi del dopoguerra tra partigiani e collaborazionisti, per il ruolo ambiguo di una Chiesa opportunista e voltagabbana, per quel comunismo dal volto umano e dai metodi disumani.
Attraverso un noir senza esclusione di colpi con spruzzate di splatter e di eros da antologia (non dimenticherete facilmente Barbara Cerar e Maja Martina Merljak), il film si fa metafora di una Storia che nella ex Jugoslavia si ripete tragicamente e grottescamente da troppo tempo. In Italia questo piccolo capolavoro si vedrà grazie alla distribuzione d'autore Ripley's film.
Non vedremo probabilmente, invece, un film completamente diverso, ma dotato della stessa carica selvaggia e feroce. Parliamo di Monster X strikes back: attack the G8 summit!, film di mezzanotte fuori concorso, in collaborazione con quella preziosa rassegna che è il Far East Film Festival, che racconta l'epopea del mostro extraterrestre Gilala, parodia di Godzilla che attacca addirittura la 33esima riunione degli otto grandi. Siamo tra Sapporo e Hokkaido e il presidente americano Burger, il francese Solkozy, la tedesca Angelika danno il peggio di loro, con schermaglie vacue e di basso ordine. «I mostri incarnano le paure della gente, terrorismo, nucleare, bombe – nota il regista Minoru Kawasaki, questo film è la risposta alle riunioni del G8 che sono completamente inutili, specchio dell'egoismo dei potenti».
La satira è ferocissima, persino nei tentativi di abbattimento del mostro: il polonio dei russi, le armi chimiche dei tedeschi, l'approssimazione tricolore, la tortura psicologica inglese. Una risata ci seppellirà.

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-